ECCO IL NOSTRO CANDIDATO

Presentazione ufficiale del candidato del centro-destra alla carica di Presidente della Provincia di Pistoia. Venerdì mattina c’è stato l’annuncio alla stampa che Ettore Severi sarà la bandiera del PdL alle elezioni provinciali di giugno. Capace e di lunga esperienza (10 anni da sindaco del centro destra in un Comune importante che si è distinto in una realtà regionale quasi esclusivamente rossa), Severi, che è espressione unanime del PdL, sfiderà Federica Fratoni, la candidata del centro-sinistra che rappresenta solo il 40% del suo partito, come hanno chiaramente dimostrato le primarie, evidenziando le gravi contraddizioni e spaccature che caratterizzano i nostri avversari, spaccature che non sono solo nazionali,  ma anche locali. La “guerra” che si sono fatte sulla stampa, nei pubblici dibattiti e fra i propri sostenitori le tre signore candidate del centro-sinistra, per arrivare a concorrere alla sfida finale e accedere alla poltrona di Presidente della Provincia è costume che, per fortuna, non ci appartiene. Il nostro candidato esce da un dibattito e da un confronto interno al partito, che ci ha condotti a proporre ai cittadini elettori una persona di sicure capacità, oltre che di provata esperienza amministrativa, che ha messo d’accordo le differenti componenti e che si farà rappresentante degli intenti comuni del PdL pistoiese.

19 pensieri su “ECCO IL NOSTRO CANDIDATO

  1. A me Severi non dispiace, mi sembra una persona moderata e capace. Non lo avevo mai seguito perchè non sono di Montecatini, ma nell’intervento di prewsentazione che ho letto non mi è sembrato male.

    FORZA PDL

    Ale

  2. Per lo meno il Severi è figo!!! Mica ce l’hanno solo loro il Berti!

  3. Condivido Antonella…..
    Credo che abbia comunque anche dei contenuti. In ogni modo prima di lasciare la provincia in mano alla Fratoni, anzi ai burattinai che la muovono, va bene chiunque altro!!!

    Ale

  4. Guarda come sono attente le signore!
    Avete ragione, Severi è una bella figura che speriamo possa fare bene. Innanzi tutto riportando un bel risultato, poi governando come si deve nel caso in cui riuscissimo a capovolgere i destini di questa tristissima provincia rossa.

  5. … io sarei per l’abolizione delle provincie (oltre a tutte le comunità montane), dunque, sia la Fratoni che Severi sarebbero dei prossimi disoccupati…

    Questo certo non basterebbe a risollevare le sorti nazionali (come neppure i bilanci in profondo rosso dello Stato), ma di sicuro, ci sarebbe un bel risparmio di circa 60.000 mila dipendenti pubblici e che insieme ai restanti 4 milioni, gravano ogni anno pesantemente sulle tasche dei cittadini.

  6. Anch’io sono per l’abolizione. Ma lo è anche lo stesso Severi, lo ha dichiarato alla stampa il giorno stesso della presentazione. E’ pur vero che finché rimangono bisognerebbe farle funzionare al meglio. Speriamo che i pistoiesi, perennemente scontenti di come è attualmente gestito il nostro territorio, ci lascino provare a fare meglio!

  7. Pur riconoscendo a Severi una significativa esperienza amministrativa, non comprendo come ci si può candidare a guidare un ente locale e non credere alle sue funzioni. La Provincia possiede importanti deleghe per la programmazione degli interventi nel governo del territorio. Le risorse devono essere spese in maniera proficua, effettuando i tagli sulle spese inutili. Anche le assemblee elettive devono dare il loro contributo nella razionalizzazione dei costi, ma occore non scordare che la loro funzione è basilare in una democrazia partecipata: vale a dire rappresentare i cittadini della comunità locale, di tutti i ceti sociali, permettendo ad ognuno di loro di candidarsi in prima persona o di esprimersi con il suo voto in merito alla vita politico-amministrativa locale. Solo tramite organismi elettivi collegiali è possibile evitare che il potere venga detenuto da ristretti gruppi, che guarda caso sono sempre quelli con il portafoglio più “gonfio”! Mi rendo conto di essere su un sito del PdL, ma conoscendo Federica so che è una persona preparata a livello amministrativo e fino ad oggi ha basato tutto il suo impegno politico sul volontariato, non avendo mai incarichi politici retributi se si fa eccezione per una presidenza circoscrizionale, quando le Circoscrizioni erano 6, il bilancio esiguo, lo stipendio paragonabile ad un rimborso spese e le beghe erano sicuramente superiori alle gratificazioni.
    Leonardo Soldati – Consigliere comunale di Pistoia

  8. Salve,
    premettendo che sono pienamente d’accordo con il Sig. Paolo e la Sig.ra Francesca sull’abolizione delle Province (carrozzone costosissimo e lontanissimo dai cittadini ed io ne ho purtroppo appurata in prima persona la cosa e Francesca conosce la mia storia). Vorrei riportare qui sotto una dichiarazione dell’ On. Michele Scandroglio parlamentare Pdl e primo firmatario della legge sull’abolizione delle Province:
    “(…)L’inutilità di tale ente crea un’ipertrofia delle regole e confusione. Ogni cittadino italiano è amministrato dalla Comunità europea, dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia e infine dal Comune senza contare la Comunità Montana e i Consigli Circoscrizionali. Con la creazione delle Regioni, nel 1970, riaffiorarono le riserve, già emerse in costituente, sull’ inutilità e sul costo rappresentato dal mantenimento in vita delle Province. Il risultato di questo dibattito è rappresentato da un dato: nel 1970 le Province erano 94, oggi 110 !
    Rispetto alle ridottissime competenze di cui sono titolari, la presenza delle Province comporta spese assolutamente sproporzionate che si aggirano sui 16 miliardi di euro. Le spese per il personale sono passate da 1,35 miliardi di euro del 2000 a 2,1 miliardi di euro del 2005 con un incremento di circa il 34%. Un budget importante che potrebbe essere impiegato per la detassazione dei redditi più bassi e per la defiscalizzazione delle tredicesime”.

    PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE
    D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI
    SCANDROGLIO, BARANI, BIANCONI, CALDORO, DE LUCA, DI
    VIRGILIO, FAENZI, LAFFRANCO, LEHNER, MANCUSO, RAISI,
    PAOLO RUSSO, TESTONI
    Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, per
    la razionalizzazione dell’organizzazione territoriale della Repubblica
    mediante la soppressione delle province
    Presentata il 28 ottobre 2008
    (Leggi il link in PDF):

    http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0015160.pdf

    Michele Scandroglio
    Piazza Montecitorio
    00186 ROMA
    tel. 0039 06 67608093
    fax 0039 06 67606248

    Viale Brigata Bisagno, 2/27
    16129 GENOVA
    tel. 0039 010 580151
    fax 0039 010 5702505
    email: michele.scandroglio@gmail.com

    Ringrazio e saluto Francesca, per lo spazio concessomi
    per esprimere le mie personalissime opinioni.
    Paolo

  9. Rispondo a Leonardo Soldati e alle sue domande…

    Basterebbe fare come il Ministro giapponese Shoichi Nakagawa, che si è presentato in diretta televisiva sotto i fumi dell’alcol.

    … finalmente qualcuno che va in diretta televisiva mondiale e, invece di dispensarci sulle solite bischerate, ci mostra l’immagine nuda e cruda del politico che, non sapendo cosa dire e fare(crollo del PIL nipponico), si… ubriaca …

    E così apprezzerei molto di più i nostri politici se, tolta la maschera di una falsa sicurezza, e spogliatisi della necessità di dover sempre apparire padroni della situazione, entrassero, per una volta, dentro la verità dei fatti e ci dicessero che la situazione è terribile, senza facili soluzioni e, che al momento nessuno sa come risolverli.

    Invece, riguardo al potere, non vi è assolutata certezza (anzi posso dimostrare il contrario), che il voto (così per come lo conosciamo), possa impedire la crescita o il mantenimento di lobby, le quali, attraverso la leva finanziaria, controllano ed influenzano mirabilmente gli sviluppi socio-economici di interi paesi, se non addirittura dell’intero sistema mondiale (basta andarsi a leggere chi controlla la BCE e la FED).

    E del resto, Rotschild amava dire…datemi il potere di stampare moneta e me ne infischio di chi fa le leggi…

    Il sistema in cui viviamo, il “capitalismo”, si poggia su un semplice principio di base: l’uomo ricerca il suo benessere attraverso l’arricchimento materiale, ed è disposto a sacrificare tutto il resto, pur di conseguire questo obiettivo di vita.

    Da questo principio parte tutto il resto, l’organizzazione sociale, politica ed economica del nostro mondo.

    L’intera nostra vita ruota intorno a questo principio: da esso derivano le guerre, le schiavitù e la divisione delle risorse.

    Nonostante l’apparente “democrazia” del sistema, la divisione delle risorse è grandemente diseguale: il 10% della popolazione mondiale possiede il 70% della ricchezza planetaria. Significa dire che le grandi ricchezze di pochi, sono “bilanciate” dalle enormi povertà di molti.

    L’amministratore delegato di una grande azienda multinazionale percepisce compensi pari a 200 volte lo stipendio medio dei suoi operai; se questi guadagnano 20.000 euro l’anno in media, quello ne guadagna 4.000.000.

    Il sistema capitalistico, dunque, sposa in pieno il concetto darwininano del più “dotato” che prevale e comanda sui “meno dotati”: l’amministratore delegato è il “capo” dell’esercito, gli operai e gli impiegati sono la truppa, mentre i quadri ed i dirigenti sono i sottoufficiali e gli ufficiali.

    Le gerarchie, dunque, sono un requisito essenziale del “capitalismo”: i “meno dotati” devono accettare il potere dei più “dotati”, esattamente come il branco segue il capo-branco nel mondo animale. Se non ci fosse questa accettazione dei “ruoli” e questa rassegnazione di fronte alla inevitabilità delle “diseguaglianze”, l’intero sistema crollerebbe.

    Ed ecco perché il “comunismo” era il “nemico” del capitalismo: negava i “ruoli” e le “diseguaglianze” e, quindi, ne metteva in discussione l’esistenza.

    Il problema di fondo, tuttavia, era che il comunismo accettava l’obiettivo del capitalismo (il benessere materiale), mettendone in discussione solo le modalità di distribuzione e parificando, quindi, le aspettative di tutti.

    In tal senso era destinato alla sconfitta: il sistema capitalistico, attraverso l’incentivo individuale all’arricchimento, è enormemente più efficace del comunismo (dove, per definizione, non esiste una pari spinta all’arricchimento personale).

    Il problema, tuttavia, sta nel fatto che non esistono, su questo pianeta, risorse sufficienti a soddisfare i desideri di ricchezza di tutti i suoi abitanti; se Cina ed India (solo per fare un esempio) raggiungessero i consumi pro-capite occidentali, non ci sarebbero abbastanza petrolio e metalli per tutti.

    Le risorse mondiali, a quel punto, dovrebbero essere “conquistate” con l’impiego delle armi, per accaparrarsi, gli uni contro gli altri, quello che c’è.

    Dunque, il capitalismo ha bisogno di convincerci che “abbiamo bisogno” dell’ultimo modello di Mercedes o dell’ultimo telefonino perché, diversamente, il sistema si avviterebbe pericolosamente su stesso. Sono i consumi collettivi sempre crescenti a fare prosperare le aziende produttrici; senza consumi (o con minori consumi) le aziende falliscono ed il sistema crolla sotto il suo stesso peso.

    Questo è il vero tallone d’Achille del capitalismo: non può fermarsi mai ed ha bisogno di crescere in continuazione. Ecco perché insegue i suoi clienti ovunque e crea bisogni inesistenti in tutte le parti del pianeta: necessita di essere umani sempre scontenti ed insoddisfatti, da indirizzare verso nuovi bisogni, ancora più costosi di quelli di prima. Ecco perché deve creare la “schiavitù dei consumi” attraverso cui l’uomo, come una formichina zelante, lavora, consuma, si riposa un po e poi riparte più scontento ed infelice di prima.

    Il capitalismo, per avere successo, deve creare infelicità.

    E il rimedio al capitalismo è, semplicemente, la ricerca della felicità.

  10. Non conosco bene il candidato, ma apprezzo molto quello che dice !
    Spero che riesca a farcela, se non altro per rompere questa egemonia della sinistra che non è mai riuscita a combinare niente di buono. Basta. Siamo stufi !

  11. …e così mi gioco tutta la mia reputazione con la seconda parte …

    Da quando l’uomo esiste, la grandezza, la ricchezza ed il potere, sono sempre stati il risultato di un principio molto semplice: pochissimi comandano e le masse ubbidiscono.

    La schiavitù è stata ed è ancora la conseguenza diretta di questo principio.

    Nella Grecia antica i lavori noiosi ed alienanti, venivano fatti dagli schiavi, mentre, nella Roma dei Cesari, la situazione era più o meno simile: gli schiavi lavoravano, i soldati combattevano, ed i pochi uomini al comando (i cittadini di rango) si godevano il frutto di quell’impero fondato sullo sfruttamento.

    Da allora ad oggi, se una cosa è cambiata, è la maniera in cui il potere si esercita: nelle società antiche, la schiavitù era “legale” e, quindi, a nessuno veniva in mente di dover convincere uno schiavo che fosse “politicamente scorretto” lavorare da schiavo e ribellarsi.

    Oggi nonostante la schiavitù è stata ufficialmente bandita, di fatto, tuttavia è ancora praticata, in maniera addirittura più subdola di prima.

    Senza andare molto lontano, basta pensare ad un operaio di un’azienda italiana: con lo stipendio di un mese (1.100 euro) riesce a malapena a pagarsi l’affitto ed a non morire di fame; quasi sempre gli si affidano compiti alienanti e ripetitivi e, gli si chiede, di continuare in quella vita sub-umana fino a 65 anni (se non muore prima).

    Uno schiavo dell’antica Grecia o della Roma dei Cesari, si sarebbe ribellato a queste condizioni disumane…

    Mi direte: ma l’operaio o l’impiegato di oggi, hanno diritto al voto e possono, se vogliono, cambiare la situazione.

    E da quando?

    Da quando chi sta davvero al potere concede ai suoi “amministrati” di poter decidere liberamente ?

    Non sono forse i “media” che “formano” l’opinione agli elettori ?
    E non è forse vero che i media sono in mano a quelli che stanno al potere ?

    Oggi sarebbe “inaccettabile” parlare di schiavitù, ecco perché occorre convincere gli “schiavi moderni” che essi sono liberi.

    E’ lo stesso concetto che rende “accettabile” la definizione di “operatore ecologico”, in sostituzione dell’inaccettabile definizione di “spazzino”; oppure “non vedente” invece che “cieco”.

    Prese per i fondelli, confezionate per coloro che, per restare schiavi, hanno bisogno di essere presi per i fondelli.

    Dunque, l’impiegato (o l’operaio) moderno, viene illuso di essere libero e, convinto, che la sua infelicità, dipenda dal suo essere incontentabile, insaziabile e insalvabile.

    I moderni schiavi, dunque, vengono tenuti al loro posto grazie ad un continuo flusso di evidenti “bischerate”, confezionate appositamente per loro.

    Felice Nottata

  12. Non so come ringraziarti per quanto hai fatto per me. Tutti sono bravi a fare promesse, ma poi dimenticano. Ho trovato in te non solo una persona seria e corretta, ma anche una bella persona.
    Se mai potrò ricambiare sarà un grande piacere.
    Ancora grazie anche da parte di mio marito.

    ANNALISA

  13. E’ stato per me un grande piacere poter essere utile.
    A presto Francesca.

  14. Complimenti oggi ti ho letto sulla Nazione, ma allora sei in gamba davvero!!!!!!!
    Ciao bella.

  15. Sulla Nazione dove, quella di oggi? Io non ti vedo, la sto sfogliando, ma non ci sei……………sono pazzo io? o voi…….speriamo voi!
    Un bacio

  16. Ciao Maurizio, allora mi guardi ogni tanto! Non sei pazzo, parliamo della cronaca di Viareggio, un intervento sulla fiction Puccini che è andata in onda su Rai 1 e ha scatenato un po’ di polemiche.

    Che fai? Sei a Pistoia?
    Un bacio France

  17. ciao francesca sono andrea di forza nuova come stai? la campagna elettorale sta per entrare nel vivo anche qui a bergamo ho visto il sito della canditata frantoni spero che non perdiate con una canditata cosi poco credibile a bergamo speriamo di mandare a casa il sindaco bruni che ha regalato 600 mila euro a un centro sociale per rimodernare la loro sede abusiva gli stessi che sabato scorso hanno cercato di impedire in citta l apertura della sede di forza nuova senza ovviamente riuscirci ci sentiamo ciao andrea

  18. Sono un evasore e me vanto …

    Vi chiedo, italiani, perché se vogliono licenziare degli inutili dipendenti dell’Alitalia, o della P.A., scoppia un casino e se, invece, vi aumentano le tasse, passa tutto in cavalleria e vi tocca pagarle ?

    La risposta è: quegli inutili dipendenti hanno un sindacato che li difende, voi che pagate le tasse, non ce l’avete.

    E’ tutto qui.

    Allora, la soluzione che gli italiani dovrebbero ricercare è: facciamo un sindacato dei tartassati.

    Alt. Non ve lo fanno fare.

    Come dire: fai quello che ti pare, ma le tasse non si toccano.

    La costituzione italiana, non ammette che i cittadini, costituiti in sindacato, facciano uno sciopero fiscale.

    Non lo sapevate vero ?

    Ed allora, che c…avolo sapete ??

    Niente; solo che bisogna pagare le tasse !

    Bravi italiani; pagatele e non rompetemi le scatole.

    Adesso però, voi che l’ avete sempre preso in quel posto, spiegatemi perché vi lamentate se il vostro panettiere ha il prezzo più alto di altri ?

    Sbaglio od in questo caso, invece di piangervi addosso, il pane, lo andate a comprare da altri, a miglior prezzo ed offerta ?

    C…avolo, dite la verità, a questo non ci avevate pensato !!!

    Ed allora cosa avete da lamentarvi se, uno, le tasse, le va a pagare dove è più conveniente.

    Ma voi pensate davvero che a Valentino Rossi, piaccia prenderlo in quel posto ?

    Pensate veramente che a Marchionne gli piaccia farsi “cetriolare” da “saltafossi” di turno come i Ministri delle Finanze ?

    Eh no…mica sono così scemi.

    Ed infatti, loro le tasse, vanno a pagarle dove più gli conviene.

    Loro pagano le tasse, esattamente come voi andate a comprare il pane dove è più conveniente.

    Sapete quant’ è il massimo sostenibile da uno Stato moderno e che esso dovrebbe applicare in regime di pressione fiscale ?

    …il 25%

    …E sapete a quanto ammonta la pressione fiscale oggi ? … a circa il 43.5%.

    Se, nel nostro paese, l’economia non è ancora stata soffocata del tutto dalle tasse, è grazie agli evasori fiscali, i quali, evadendo, hanno resistito e mantenuto in vita aziende capaci di produrre ancora ricchezza …

    Chi ha capito ha capito, chi non ha capito, continui a farsi “cetriolare”; si vede che gli piace.

    Felice Giornata

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