L’ANNO CHE VERRA’

copia-di-conferenza-stampa-presentazione-tosca-lucio-dalla-3Il mondo dell’arte perde oggi  un poeta oltre a un musicista. Lo conobbi nell’estate del 2009 quando giunse al Pucciniano portando la sua Tosca, una versione Musical del capolavoro del maestro torrelaghese. Ci furono la conferenza stampa, le foto con tutti coloro che erano venuti per vederlo, il pranzo sul lago. Un uomo semplice, alla mano, disponibile, ma al contempo il protagonista di un’epoca, il cantautore delle emozioni di più generazioni. Le sue canzoni sono un pezzo di storia italiana e rimarranno patrimonio della nostra cultura oltre che ricordo nei nostri cuori. Chi di noi non si è innamorato, non ha riflettuto, non ha sospirato, non ha pianto o gioito ascoltando i suoi testi?Ciao Lucio, riposa sereno e canta felice.

Lucio Dalla alla Fondazione Festival Pucciniano. Torre del Lago 23 maggio 2009

Lucio Dalla alla Fondazione Festival Pucciniano. Torre del Lago 23 maggio 2009

5 pensieri su “L’ANNO CHE VERRA’

  1. Un grande artista,suonavano l’anno che verrà quando mi sono innamorato la prima volta a una festa in casa e ballai con la ragazza che mi piaceva tanto e non mi filava, mi ricordo che mi sudavano le mani. Poi ci siamo messi insieme ed è stato il primo amore della vita che ancora mi ricordo.
    Un saluto alla Simona che non vedo da quasi 30 anni e un saluto alla blogger che è bellissima.
    Matteo

  2. Che cosa carina questa!!!
    Belle le feste in casa e nei garage degli anni’80. Era veramente un’emozione quando arrivavano i lenti e si ballava con quello (o quella) che ci piaceva!
    Via farò un po’ Maria De Filippi: SIMONA SI FACCIA VIVA!!!!!!!

    Grazie Matteo per questo Amarcord.

  3. Cara Francesca, come sta? è un po che non scrivo.
    l’ha sentito il nuovo inno del pdl?

    un abbraccio

  4. Sono gia un paio di settimane che c’è non è iscritta a forzasilvio.it? l’ hanno mandato con la newsletter.

    questo qua:

    http://www.youtube.com/watch?v=xQ8MBePEDiw&feature=related

    sembra un cartone animato

    però ha ragione l’ inno, la gente di sinistra è proprio come recita la canzone: invidiosa, rancorosa, faziosa e subdola.
    vabè, vado a lavorare

    buonagiornata

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